Fallimento aziendale: quali sono le conseguenze?

fallimento aziendale conseguenze

La legge fallimentare del 16 marzo 1942, n. 267, sempre in continua evoluzione da parte del legislatore, disciplina il fallimento aziendale. Il fallimento aziendale è “una procedura concorsuale liquidatoria, finalizzata alla soddisfazione dei creditori mediante la liquidazione del patrimonio dell’imprenditore, a cui si può ricorrere in presenza di determinati requisiti.” (fonte Wikipedia)

I procedimenti e le disposizioni si applicano unicamente agli imprenditori commerciali, ossia quei soggetti che esercitano professionalmente un’attività economica allo scopo di produrre beni o servizi. Questo ha delle gravi conseguenze di natura finanziaria, sociale e psicologica sui soggetti implicati.

Quando si dichiara un fallimento?

Il presupposto unico per cui si dichiara fallimento è lo stato di insolvenza. Nella legge fallimentare, all’articolo 5 si legge:

L’imprenditore che si trova in stato d’insolvenza è dichiarato fallito. Lo stato d’insolvenza si manifesta con inadempimenti od altri fatti esteriori, i quali dimostrinoche il debitore non è più in grado di soddisfareregolarmentele proprie obbligazioni.”

Chiaramente, prima di dichiarare il fallimento, la stessa legge fallimentare impone che siano accertati questi elementi:

  • Reale esistenza e manifestazione di questi inadempimenti
  • La concreta dimostrazione che l’imprenditore non è più in grado di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni e l’irreversibilità di questa situazione

Fallimento aziendale conseguenze

Le conseguenze di un fallimento aziendale si ripercuotono sui soci della società in base alla tipologia di azienda. Infatti, nel caso dei soci illimitatamente responsabili in nome collettivo (Snc) si dichiara anche il fallimento dei soci. Invece, nel caso di una Srl, i soci rispondono in “maniera limitata”, ossia solo entro i limiti del proprio conferimento. Questo significa che i soci di una Srl non risponderanno con i propri beni personali. A livello patrimoniale, il fallimento aziendale ha dirette e più gravi conseguenze sulle ditte individuali e sulle società di persone (società in accomandita semplice, società in nome collettivo, società semplice etc). Mentre per le società a responsabilità limitata e per le società per azioni non vi è ripercussione sui beni personali dell’imprenditore (salvo le fidejussioni prestate alle banche)

Conseguenze psicologiche e sociali per l’imprenditore

In qualità di consulente aziendale, però, so che le conseguenze più importanti sono nell’ambito psicologico e sociale. Infatti, quando mi trovo di fronte ad imprenditori che sono stati dichiarati falliti riscontro spesso due tipiche reazioni: il non voler mai più approcciarsi a quel business e, di contro, il voler a tutti i costi riprovarci nell’immediato. Naturalmente queste sono reazioni psicologiche dettate dall’emotività e non dalla razionalità. La cosa che emerge solitamente è una discriminazione a livello sociale, in quanto l’imprenditore dichiarato fallito non può più accedere ai crediti, viene segnalato alla centrale dei rischi e tagliato fuori dal mondo economico-finanziario. Molto spesso, però, uno dei motivi alla base della maggior parte dei fallimenti aziendali è la mancanza di conoscenza della gestione aziendale e non la negligenza o volontà di non adempiere ai doveri imprenditoriali.

Passare attraverso le tortuose vie del fallimento aziendale non è mai semplice. Tuttavia, posso aiutarti ad evitare il tuo fallimento, scoprendo dove si annidano gli errori e le mancanze della tua attività. Possiamo cercare assieme la strada per evitare il fallimento, oppure – qualora non fosse più possibile migliorare la tua situazione – cercare di arrivare alla dichiarazione di fallimento nel migliore dei modi e con meno rischi possibili.

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